"I declare before you all that my whole life, whether it be long or short, shall be devoted to your service and to the service of our great Imperial Family to which we all belong"

Queen Elizabeth II

giovedì 14 luglio 2011

Viaggio in un mondo profumato

Dopo un lungo silenzio, passato a meditare, lavorare e impelagarmi in storie ai limiti dell’assurdo, eccomi a porre un nuovo mattoncino di questa casa interattiva che reca il mio nome.
Scopo dell’incursione è un viaggio, ragionato, nel mondo della profumeria maschile: non si tratta di un compendio esaustivo, solo di un percorso intimo, personale, estremamente soggettivo.
E’ un itinerario tra le boccette che troneggiano sulla mensola del mio bagno, disposte in un percorso tecnico, olfattivo e geografico.
Le nostre signore sono regine nel campo dei cosmetici ma anche gli uomini di gusto, attenti alla propria cura personale, riconoscono nella toletta un valore centrale.
Con l’arrivo di Caterina de’ Medici alla corte di Francia il tema della buone maniere, del contenimento degli afrori e del portamento elegante entrò nei costumi della nobiltà europea ma fu solo quasi tre secoli più tardi che la profumazione del corpo maschile subì l’evoluzione che la portò nella modernità: ciò avvenne grazie all’opera del “Gran Dandy”, George Brian Brummel, il quale elevò la toletta personale a vera arte.
L’approccio all’eleganza del “Beau” era teso all’assoluta semplificazione: la “divisa dandystica” di sua invenzione, ad esempio, costituiva una vera rivoluzione nel campo dell’abbigliamento. Il buon gusto non era più rappresentato dall’opulenza delle mise settecentesche, cariche di pizzi e gioielli, ma dalla sobrietà di una giubba blu e di un pantalone crema, impreziositi da una cravatta annodata in maniera sublime.
Lo stesso schema si applicava alla profumazione del corpo: il buon gusto non era più rappresentato da potenti (e nauseabonde) miscele che nascondevano goffamente un’igiene approssimativa ma da una cura maniacale per la pulizia personale.
Imporre allo status quo maschile dell’epoca un bagno quotidiano dev’essere stato, per il Beau, più difficile dello stravolgimento dei canoni che gli riuscì con apparente semplicità nel campo dell’abbigliamento: lo stesso Honorè de Balzac, infatti, nel suo “Trattato della Vita Elegante”, mostra di non comprendere appieno tutta l’importanza che il Gran Dandy attribuisce alla Toletta.
La novità introdotta da Brummel, comunque, esprime ben presto i suoi effetti sulle scelte olfattive dei suoi contemporanei: il Beau e i suoi amici mostrano una sincera predilezione per i bastoncini profumati, una tecnica poco invasiva ed estremamente sobria.
L’evoluzione storica della profumeria inglese resterà per sempre segnata dall’opera del Beau e, sebbene oggi le tecniche utilizzate per sentirsi freschi e puliti siano parzialmente cambiate rispetto quelle di inizio ‘800, la ricerca dell’understate resta il pilastro sul quale poggia l’universo di chi si profuma a Londra.
Tra le grandi scuole profumiere di livello internazionale va segnalata quella francese, che a differenza di ciò che avviene oltremanica ha sempre prediletto un’impostazione più esuberante e quella italiana, meno espressiva e complessivamente incapace di lasciare una traccia analoga a quella delle due scuole principali.
Strettamente legata alla tradizione farmaceutica è la scuola tedesca alla quale, principalmente, è dovuta l’invenzione dell’Acqua di Colonia, lanciata da Giovanni Paolo Feminis e Giovanni Maria Farina, piemontesi emigrati nella città della Renania, i quali produssero la loro Aqua Mirabils alla fine del XVII secolo.
Ho sempre ritenuto l’impostazione inglese più adatta alle mie esigenze anche se, devo ammetterlo, la mia attenzione all’argomento e il largo uso di prodotti per la profumazione mi rendono poco British, almeno in questo senso.
Nella tradizione britannica, infatti, l’uso di fragranze profumate è considerato un elemento di effeminatezza e alla corte di Sua Graziosa Maestà Regina Elisabetta II gli uomini preferiscono (o dovrebbero preferire) due semplici gocce di profumo sul fazzoletto.
Non è il mio caso e, vista la straordinaria varietà di offerte profumiere londinesi, si può concludere che nel privato delle loro toilette molti inglesi abbiano abbracciato uno stile meno rigoroso, almeno in questo campo.
La profumeria, intesa nel suo senso più ampio, si divide in tre branche principali: quella propriamente detta, composta dagli Eau de Toilette, Eau de Parfum e le Colonie; quella legata alla rasatura, che comprende i saponi, le creme e i gel da barba, i dopo barba, gli oli e gel pre barba; poi tutta la galassia dei deodoranti, talchi, prodotti specifici per diverse aree del corpo (come gli shampoo e balsami per capelli); infine tutto il mondo degli accessori, spugne, pettini, spazzole, specchi, pennelli da barba…
Un universo infinito.
Nel corso delle prossime settimane (mesi?) vi condurrò per mano per le vie di Londra alla scoperta di questo mondo fantastico: cercherò di ripercorrere le storie e le tradizioni che mi sono note e presenterò i prodotti a quali sono più affezionato.
Tornate a trovarmi.

2 commenti:

Ray Frensham ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ray Frensham ha detto...

To start with: I Love the new header-photo.... as sophistacated as the man yourself! [[Correction!]]